Rating di legalità
Che cos’è il Rating di Legalità?
L’articolo 5-ter del decreto legge n.1/2012 ha introdotto nel nostro ordinamento il rating di legalità promuovendo l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali.
Il decreto ha attribuito all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il compito di procedere alla elaborazione ed all’attribuzione, su istanza di parte, di un rating di legalità.
Con il rating di legalità è stata quindi introdotta una scala di valori che misura la conformità alla legalità dei comportamenti etici da parte delle imprese.
Il rating di legalità è quindi riconosciuto come un “sistema premiante” per quelle imprese che si conformano alla legge ed ai più alti standard etico/sociali e/o di governance; adeguando, quindi la propria struttura organizzativa e le strategie di governance, di trasparenza e correttezza etica.
Come viene attribuito il Rating di Legalità?
Il Rating della legalità è attribuito dall’AGCM in conformità alle dichiarazioni dell’impresa che saranno oggetto di verifica. Le dichiarazioni verranno verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate.
Il rating assegnato verrà quindi inserito in un apposito elenco, consultabile pubblicamente sul sito web dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Tale elenco, costantemente aggiornato, rileverà tra l’altro, il nome dell’impresa ed il punteggio attribuito, quindi facilmente consultabile dai propri clienti, fornitori e più in generale dai Partners.
Quali sono i pre-requisiti per l’attribuzione del rating?
I pre-requisiti richiesti dalla normativa, sono tre:
- Sede operativa all’interno del territorio della Repubblica italiana. Tuttavia una società con sede legale estera e con sede operativa in Italia può avviare la procedura per ottenere il rating di legalità.
- Un fatturato minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio approvato (anche riferito al gruppo di appartenenza).
- L’iscrizione alla data della richiesta di attribuzione del rating, nel Registro delle imprese da almeno due anni.
Requisiti per ottenere il rating
I requisiti soggettivi
Ai fini dei requisiti oggettivi, rilevano l’assenza di illeciti amministrativi in capo alla società richiedente ovvero quando l’impresa, nel biennio precedente la richiesta:
- reati di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;
- reati tributari (accertamento di maggior reddito imponibile Rispetto a quello dichiarato);
- né abbiano in corso procedimenti penali per reati di mafia;
I requisiti oggettivi
I requisiti soggettivi sono soddisfatti quando nei confronti degli amministratori, direttore generale, rappresentante legale nonché dei soci persone fisiche, titolari di partecipazioni di maggioranza, anche relativa, non sono state adottate misure di prevenzione personale e/o patrimoniale e misure cautelari personali e/o patrimoniali e non è stata pronunciata sentenza di condanna, o emesso decreto penale di condanna, oppure sentenza di applicazione della pena su richiesta, per i reati:
- non è destinataria di provvedimenti di condanna dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) o della Commissione europea per illeciti antitrust gravi, o per pratiche commerciali scorrette.
- effettua pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di legge per il tramite di strumenti di pagamento tracciabili.
- non è destinataria di provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non siano stati assolti gli obblighi di restituzione.
- non è destinataria di provvedimenti sanzionatori dell’ANAC e che non sussistono annotazioni nel Casellario informatico delle imprese di cui all’art. 8 del D.P.R. n. 207/2010 che implichino preclusioni alla stipula di contratti con la Pubblica amministrazione.
- per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurative fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori; Tali provvedimenti/condanne, rilevano solo se divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato.
Gli elementi che accrescono il Rating
L’impresa può incrementare il suo punteggio base, adottando comportamenti virtuosi che favoriscono e attestano la cultura della legalità all’interno dell’impresa.
- Ogni comportamento virtuoso viene premiato con un segno “+”.
- Al raggiungimento della terza + viene assegnata una stella.
- Sommata a quella di base determina un rating di due stelle.
- Così via fino a raggiungere il massimo di tre stelle.
Si riportano i presupposti per l’incremento del punteggio e quindi del rating:
- Rispetto dei contenuti del Protocollo di legalità sottoscritti dal Ministero dell’Interno/Prefetture e dalle associazioni imprenditoriali e le seguenti modifiche ed integrazioni.
- Utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti, anche per importi inferiori a quelli previsti dalla legge.
- Previsione di clausole di mediazione, quando non obbligatorie per legge, nei contratti tra impresa e consumatori; oppure adesione a codici etici di autoregolamentazione delle associazioni di categoria.
- Adozione di un modello 231 o di una funzione / struttura organizzativa, anche in outsourcing, che espleti il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative.
- Adozione di processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility.
- Iscrizione nelle White list per fornitori di servizi/lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa.
- Adozione di modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzioni.
Si potrà conseguire un segno + anche in caso di denuncia (a cui segua l’effettivo esercizio dell’azione penale) di reati previsti dal regolamento.
Quali sono i vantaggi nel conseguire il Rating di Legalità?
Primo vantaggio
- Il rating di legalità rappresenta il riconoscimento ufficiale del valore etico, i cui effetti arricchiscono l’immagine dell’impresa determinando quei benefici di preferenza e di motivata scelta di mercato.
- L’assegnazione del Rating ha quindi una influenza diretta sulla reputazione dell’impresa e quindi una maggiore fidelizzazione dei clienti.
Secondo vantaggio
Il secondo vantaggio è costituito dalle facilitazioni in sede di concessioni di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Le pubbliche amministrazioni, infatti, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti, e nella predisposizione di Bandi Pubblici, tengono conto del rating di legalità attribuito alle aziende.
La graduazione delle richieste di concessione dei benefici economici, come ad esempio i Bandi Pubblici, prevede infatti tre modalità operative:
- la preferenza in graduatoria;
- l’attribuzione di punteggio aggiuntivo;
- la riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.
Il sistema di premialità può essere graduato in ragione dei punteggi di rating.
Terzo vantaggio
Le banche tengono conto del rating attribuito all’impresa nel processo di istruttoria per la concessione di finanziamenti. La valutazione di accesso al credito bancario individua nel rating di legalità una variabile qualitativa degna di considerazione e riconducibile, in parte, agli elementi (qualitativi) di Basilea 2 nel rating (finanziario) che le banche assegnano ai loro clienti.
In sede di accesso al credito bancario, infatti l’attribuzione del rating viene valorizzata nella istruttoria per la concessione del finanziamento ai fini: di una riduzione dei tempi; di una riduzione dei relativi costi; della determinazione delle condizioni economiche di erogazione con riguardo anche ai tassi applicati.
Va altresì rilevato che l’Istituto di Credito, nel caso non applichi condizioni migliorative, dovrà inviare alla Banca d’Italia, quale organo di vigilanza, una dettagliata relazione sui casi in cui il rating di legalità non abbia influito sui tempi e sui costi di istruttoria o sulle condizioni economiche di erogazione, adducendone le ragioni correlate.
Quarto vantaggio
Nel Codice Appalti, premialità per le aziende con il Rating di Legalità. Il Codice degli Appalti (Decreto Legislativo 50/2016) introduce premialità per le aziende in possesso del rating della legalità, quindi diventa un elemento di scelta tra le imprese concorrenti. L’art. 95, al comma 13 prevede infatti che le amministrazioni aggiudicatrici indicano nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito, i criteri premiali che intendono applicare alla valutazione dell’offerta in relazione al maggior rating di legalità dell’offerente.